UNA PIETRA
FATTA DI LUCE

Inattese trasparenze

La luce filtra nella pietra, la magia è compiuta

L’alabastro è una pietra di origine gessosa, che può assumere diverse colorazioni a seconda del grado di purezza. In tempi lentissimi, la parte più pura del gesso sè concentrata in blocchi omogenei e trasparenti, di grande bellezza e facile manipolazione. Una luminosità e una bellezza che ha affascinato gli uomini, sin dall’antichità: la parola alabastro infatti deriva dal greco e in quella lingua indicava i preziosi vasi in cui conservare delicati unguenti e costosissimi profumi. Giacimenti di alabastro sono presenti anche in Spagna, Brasile e Romania, ma quello volterrano è ritenuto, indubbiamente, il più pregiato.

COS'È L'ALABASTRO

SCHEDA CHIMICA E GEOLOGICA

E’ in uno scenario di continue metamorfosi geologiche, tra i 26 e i 7 milioni di anni fa, che si colloca la formazione dei depositi di gesso di cui sono composti i candidi blocchi di alabastro. All’epoca del Miocene superiore, violenti movimenti tellurici provocarono lo sprofondamento sotto il livello del mare dei rilievi presenti nella zona dell’attuale Toscana.
Le depressioni così create vennero invase dall’acqua marina, e, al momento della sua evaporazione, il solfato di calcio che vi era disciolto sedimentò sul fondo dei bacini, formando spessi strati di gesso: l’alabastro è infatti un solfato di calcio idrato (CaSO4 · H2O).
In tempi lentissimi, la parte più pura del gesso si concentrò in sferoidi omogenei e trasparenti, mentre le impurità argillose venivano respinte verso l’esterno del blocco, lasciando tracce sotto forma di venature scure. Giacimenti di alabastro gessoso sono presenti anche in Spagna, Brasile, Romania, ma quello volterrano è ritenuto indubbiamente il più pregiato.

LE TIPOLOGIE DELL'ALABASTRO

Scaglione

Lo “scaglione” è il più celebre alabastro bianco, più o meno trasparente a seconda delle zone di ritrovamento. Si rintraccia in blocchi che variano dai 30-40 kg ai 10 quintali. Sono stati trovati anche arnioni (ovuli) di oltre 25 quintali. In questi casi, essendo impossibile l’estrazione di tutto il blocco, si ricorre alle mine, con parecchi svantaggi sulla qualità del materiale estratto, che rischia di “rintronarsi”, cioè di creparsi sottilmente all’interno.

  

Agata

L'”agata” è l’alabastro più pregiato, più raro, più duro e quindi più difficile da lavorare. Il colore giallo varia da tonalità pallidissime fino al bruno intenso. Un tipo di agata, la cosiddetta pietra rossa, attualmente non viene più estratta. Il peso massimo dei blocchi si aggira sui 3-4 quintali.

Bardiglio

Il “bardiglio” è un alabastro difficile da descrivere, perché si presenta con diversissime tonalità, venature, colorazioni. In linea di massima è grigio, beige o aranciato e ha un aspetto marmorizzato: si usa chiamarlo pietra a marmo quando è meno venato, utilizzando il termine bardiglio per le tipologie dove è maggiore l’intensità di variegatura e colorazione. Il peso delle lastre varia dai 15 kg fino ai 25-30 quintali.

Pietra a Marmo

La “pietra a marmo” è un alabastro dal fondo bianco avorio con lievi e delicate venature grigio rossiccio verdognole, tanto da ricordare il marmo “calacata”. Spesso le venature divengono macchie.

Cinerino

Il “cinerino” o “cenerino” è pietra grigia, di colore simile all’argilla, di impasto e colorazione più o meno variegati e decisamente opachi. Il cinerino di colore e consistenza più omogenei, che è anche più raro, assomiglia ad una ardesia chiara. Il peso dei blocchi varia dai 20-30 kg. fino ai 4-5 quintali.

Pietra Gialla

La “pietra gialla” è un alabastro luminoso, di colorazione più o meno intensa, talvolta quasi bianca. E’ attualmente difficile da reperire sul mercato. Il peso dei blocchi varia da circa 20 kg a 4 quintali.

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