VILLAMAGNA

   

Il borgo di Villamagna

Un castello-borgo strategico fondato nel VIII secolo

La frazione di Villamagna comprende quella porzione di territorio del comune di Volterra posta a nord-ovest, oltre il torrente Capriggine che si immette nel fiume Era presso la località Molino d’Era. La prima menzione di Villamagna risale al gennaio 780 quando un mercante longobardo nativo del borgo, ma residente a Pisa, donò alcuni suoi beni alla badia di Palazzuolo di Monteverdi Marittimo.
Nonostante la sua ubicazione strategica, sulla cima di un rilievo argilloso tra i torrenti Roglio e Fregione, e per questo difficilmente espugnabile, dal 1228 seguì le sorti di Volterra. Venne saccheggiato varie volte fino all’assedio più atroce, quello del 1530, da parte dei fiorentini, che fu seguito da un’epidemia di peste che decimò la popolazione.
Ancora oggi è un luogo discreto e silenzioso dal quale si scorge una splendida vista sul territorio circostante.

Da vedere la pieve di San Giovanni Battista e di Santa Felicita. Fino agli anni ’70 la pieve custodiva una tavola del Rosso Fiorentino, detta “La Pala di Villamagna” oggi conservata nel Museo Diocesano di Arte Sacra. Poco distante, sempre nei pressi del cimitero c’è la chiesetta sei-settecentesca della Madonna della Neve. La tettoia e il loggiato esterno sono stati costruiti, grazie all’aiuto dei fedeli, per proteggere dalle intemperie un affresco del XV secolo raffigurante una Madonna con Bambino, che precedentemente era in un tabernacolo. Qui il 5 agosto si celebra ancora la Festa della Madonna della Neve. Molto sentita anche la festa della Madonna del ringraziamento, detta anche madonna del Tifo, che si tiene nella seconda domenica di ottobre. Questa ricorrenza risale al 1817 quando nel volterrano scoppiò una violenta epidemia di tifo: gli abitanti si affidarono alla Madonna della Neve con il voto di venerarla e ringraziarla. Scampato miracolosamente il pericolo ancora esprimono la gratitudine alla Madonna.

Appena prima di arrivare al paese sulla destra c’è il borgo agricolo di San Donnino, composto da una fattoria una chiesetta e l’elegante villa cinquecentesca, forse progettata da Baldassare Peruzzi, alla quale si accede lungo un viale di cipressi.

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