Edificata dagli Etruschi
Inserita nella cinta muraria di Volterra
Coeva della più famosa Porta all’Arco, Porta Diana, fin dal I secolo a.c., dopo il restringimento delle mura di cinta, rimase tagliata fuori. La sua mole, ancora visibile, benché sia distrutta nella parte superiore, le permise di resistere pressoché indenne ai secoli. Nel Medioevo, quando si decise di chiudere la città a nord, e prima che fosse costruito il muro difensivo duecentesco di Sant’Agnolo, la porta fu nuovamente messa in funzione. Purtroppo il piccolo arco medievale che la sormontava è crollato nel 1964. Ristretta e caratteristica, la porta è fiancheggiata da un torrione a piramide tronca formato in gran parte da massi etruschi. L’arco medievale, si appoggiava a questo torrione e, dall’altro lato, al monte che le sorge accanto.
Oltre a riportare alla memoria la dea Diana, la Porta è ricordata dai volterrani anche per una singolare e superstiziosa ricorrenza. Da lì, si dice, passavano “tutte le Spose, che andavano à marito”, rinnovando così un rito pagano in onore della dea che dedicò la sua verginità a Giove.
Recentemente, vicino a Porta Diana che faceva parte dell’antica cinta muraria etrusca, sono stati scoperti i resti di un enorme Anfiteatro Romano che, nella top five di Discovery News, è stato definito uno dei siti archeologici più promettenti al mondo.
Modalità di Fruizione: Accesso libero. Raggiungibile a piedi dal centro storico di Volterra o in auto verso il Cimitero di Volterra.
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