La necropoli degli Etruschi
un popolo che credeva nella vita dopo la morte
Esterne all’abitato di Volterra sono le necropoli, quelle del Portone, Badia, Ulimeto e Ripaie.
Qui, già nei secoli passati, si sono susseguite campagne di scavo estremamente importanti, i cui reperti sono raccolti nel museo Guarnacci, uno dei più significativo al mondo per lo studio e la conoscenza degli Etruschi.
Questo antico popolo credeva fermamente in una vita dopo la morte e per questo arricchiva i sepolcri di ricchi corredi, che avrebbero dovuto essere utili anche nell’aldilà: il ritrovamento di tanti oggetti di uso quotidiano ci ha così consentito di conoscere vite e abitudini dei nostri progenitori.
Si tratta di due sole tombe etrusche, di epoca ellenistica, sopravvissute fra le centinaia che dalla fine del ‘700 sono state scavate nell’area dei Marmini. La loro struttura è molto semplice, costituita da camere scavate nel terreno senza alcuna delle decorazioni che caratterizzano le tombe etrusche di altre città .
Qui venivano deposte le urne con le ceneri dei defunti ed i corredi funerari che le accompagnavano e che ora sono esposti al Museo Guarnacci di Volterra ed in altri musei italiani ed europei.
Modalità di Fruizione: Accesso libero. Si trova sulla strada che da Volterra scende verso località Prato d’Era, area segnalata con libero accesso; facilmente raggiungibile anche a piedi dal centro di Volterra.
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