La Chiesa di San Dalmazio a Volterra
edificata agli inizi del Cinquecento
Nella parte terminale di Via San Lino, verso Porta San Francesco, si sviluppa il grande complesso monastico di San Dalmazio. Un tempo formato dalla chiesa, tutt’ora esistente, anche se chiusa al pubblico, e dal convento trasformato, in epoche successive, in scuola e poi in abitazioni. La struttura venne edificata agli inizi del Cinquecento, come testimoniano il portale d’ingresso della chiesa e quello ogivale in pietra del convento.
La chiesa nasconde la bella Deposizione del Rossetti, un’altra opera, all’interno dell’edificio, ha fatto parlare molto di sé, per lo meno al tempo della sua, per altro, veloce esecuzione. E la volta della cappella principale, affrescata, agli inizi del Settecento, da Ranieri Del Pace. Pittore pisano, dalla critica ricordato come un potenziale brillante autore in rococò del primo Settecento fiorentino, fu chiamato nel 1709 a Volterra dalle suore di S. Dalmazio.
Per i volterrani la chiesa di S. Dalmazio è la “Chiesa del briaco” perché, in base ad una disposizione testamentaria di un membro della famiglia Inghirami, nel giorno della scomparsa del committente veniva celebrata una messa di suffragio. La funzione, che si svolgeva la mattina molto presto, finì con raccogliere sempre meno persone e soprattutto uomini che, avendo abbondantemente bevuto durante la notte, prima di ritornare a casa, si fermavano in chiesa. Altri invece giustificano il nome con la inebriante passione del committente per il vino.
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