Ipogeo etrusco
dalle pareti scolpite
Uscendo da Montecastelli, prendendo la strada che porta a Castelnuovo Val di Cecina ci si imbatte in una delle più suggestive testimonianze degli insediamenti umani in Valdicecina: il piccolo ipogeo etrusco, chiamato “Buca delle Fate“, che risale al VI secolo a.C.
Si tratta di una cavità, scavata nel masso calcareo, a pianta quadrangolare e sorretta al centro da un pilastro. Ai lati della stanza si diramano i cunicoli che conducono a piccoli ambienti tombali: giacigli che accoglievano i corpi dei defunti.
La tomba, priva oggi di qualsiasi arredo molto probabilmente già depredata nei tempi antichi, è stata utilizzata anche in epoche successive, come attesta la fitta simbologia paleocristiana scolpita sulle pareti e sul pilastro centrale. La Buca delle Fate costituì infatti un rifugio per i fedeli al tempo delle persecuzioni cristiane e ariane effettuate in epoca romana.
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