THE WILDLIFE

An important fauna heritage

Even the wolf here finds suitable living conditions

To the numerous testimonies of the Etruscan, Roman and medieval civilizations, the Valdicecina associates a rich variety of environments: from the agricultural landscape of Volterra, with its calanchi, the crags and the sweet hills, to the vast forest complexes of Berignone-Tatti and Monterufoli, from the inaccessible Metalliferous Hills to the vast alluvial plain of the Cecina river. In this varied environment, the most attentive visitor will be able to see the numerous naturalistic emergencies made up of important habitats and rare species of fauna.

The vast forests constitute the ideal nesting area for the harrier, the most representative raptor of the territory of the Reserves. Fallow deer, mouflon, wild boar and roe deer constitute an important food source for the wolf. The terrestrial tortoise is common in the territory of the Monterufoli Reserve.
The territory of the Reserves hosts important carnivorous populations, such as the wolf, favored by the scarce disturbance and the presence of numerous ungulates.

The presence of the two lizards, country and wall-clad, in addition to the green lizard, the white snake, the saettone and the marsh tortoise, testify to the rich presence of reptiles. The spectacled salamander is one of the rarest and most important amphibians in the Monterufoli area. The gravelly terraces of the Cecina river constitute the ideal habitat for the nesting of rare and threatened birds.

Cinghiali

Il muflone

Tassi

Il gheppio

Il gufo

Il lupo

La volpe

Il capriolo

The wildlife of Berignone Nature Reserve

Osservando la foresta di Berignone dall’alto, vediamo come questo territorio costituisca una sorta di grande isola di bosco immersa in un mare di coltivi. Ciò favorisce la concentrazione di tane e nidi di predatori che vanno poi ad alimentarsi al di fuori del bosco. Esemplare è il caso del biancone, che si reca nei campi e sul fiume a caccia di serpenti, celando il suo nido nella foresta. In modo analogo si comportano i numerosi rapaci che frequentano la riserva, quali pellegrino, pecchiaiolo, nibbio bruno, sparviero, poiana e, tra i mammiferi, il lupo.

Visitando la riserva emerge l’abbondante presenza degli ungulati: daino, muflone, cinghiale, capriolo sono evidenti e cospicui ovunque, con la loro presenza e le loro tracce, e sono un’importante fonte alimentare per il lupo. Tra gli uccelli, soprattutto d’inverno, si osservano grandi stormi di colombacci, mentre in primavera si possono udire i canti di numerose specie di uccelli. Tra le tante specie nidificanti sono comuni pettirosso, capinera, merlo e fiorrancino e, nei rari ambienti aperti, tottavilla e zigolo nero; nei forteti e nelle macchie è inoltre possibile osservare la sterpazzolina e l’occhiocotto.

Percorrendo i numerosi corsi d’acqua risulta evidente la particolare fauna degli habitat fluviali. Qui, soprattutto sul fiume, si incontrano specie acquatiche, come la gallinella d’acqua, l’airone cenerino, e il martin pescatore mentre, tra gli anfibi, risulta numerosa la presenza del rospo smeraldino. Ma gli ambienti fluviali comprendono anche habitat steppici e asciutti, dove nidificano uccelli rari e minacciati, come l’occhione, la calandrella e il succiacapre. Il fiume, infine, è forse l’habitat preferenziale di caccia e di presenza dei rapaci diurni e di quelli notturni, come barbagianni, assiolo e gufo comune.

The wildlife of Monterufoli-Caselli Nature Reserve

Nei vasti boschi che dominano la riserva non è agevole l’incontro con la fauna, data la bassa densità delle specie, tipica dei sistemi caratterizzati da elevata naturalità; ciò avviene, con poche eccezioni, anche per gli ungulati, come il capriolo, il cinghiale, il caino e il muflone.
Il territorio di Monterufoli ospita comunque specie e popolazioni di estremo interesse. Tra queste va ricordata la presenza dei carnivori, come il lupo e, forse, il gatto selvatico e la martora, e dei rapaci diurni, quali il biancone, ma anche pecchiaiolo, sparviero e, d’inverno, il nibbio reale.

Tra i piccoli uccelli spiccano le specie di macchia e forteto, come la sterpazzolina, mentre sulle ofioliti troviamo anche succiacapre, tottavilla, magnanina e, d’inverno, zigolo muciatto e sordone. I rilievi più alti sono particolarmente idonei per osservare la migrazione degli uccelli, soprattutto d’autunno, quando in certe giornate si possono contare centinaia di passaggi.

Lo sviluppo del bosco favorisce anche alcuni insetti specializzati: sono diffuse le termiti ed il cervo volante, mentre nei forteti, se l’inverno è stato mite, può divenire abbondante la Charaxes jasius, splendido lepidottero.
In questi ambienti l’acqua è poca e localizzata, almeno d’estate, per cui i corsi d’acqua ed i laghetti rivestono una particolare importanza. Lungo i torrenti Trossa, Secolo e Adio si possono osservare anfibi come la rana italica, l’ululone dal ventre giallo e la salamandrina dagli occhiali, rettili come la testuggine palustre ed uccelli come la ballerina gialla, il germano reale ed il raro merlo acquaiolo.

Nei pressi dell’acqua è più frequente anche l’incontro con le specie terrestri, che si recano ad abbeverarsi o profittano del microclima più mite. E’ qui, ad esempio, che è più facile l’incontro con la testuggine comune.
Ad aiutare i boscaioli e carbonai c’era il famoso cavallino di Monterufoli, una razza equina autoctona adattissima a smacchiare le selve attraverso gli stretti sentieri; oggi La Comunità Montana sta operando per la sua valorizzazione a fini turistici e ricreativi e per la conservazione della razza.

The wildlife of Montenero Nature Reserve

Questa piccola riserva si trova al confine tra il paesaggio agricolo della Val d’Era ed i vasti complessi forestali della Valdicecina. La fauna che vi si trova comprende pertanto sia specie appartenenti all’ecosistema bosco o agli agroecosistemi, sia specie che li utilizzano entrambi in fasi differenti del loro ciclo biologico.

Tra i mammiferi degli ambienti forestali sono diffusi il capriolo e lo scoiattolo, mentre numerose sono le specie di uccelli, come colombaccio, fringuello, picchio rosso maggiore, rampichino e fiorrancino che trovano nei boschi l’habitat ideale.
Ai limiti della riserva giungono invece specie della cosiddetta “steppa cerealicola”, come allodola, cappellaccia, averla piccola e averla capirossa. Molte sono le specie che vivono nelle zone di confine tra i boschi e i coltivi, tra queste i carnivori, come volpe, tasso, faina e puzzola, i rapaci, diurni come biancone, pecchiaiolo, gheppio, poiana e, talvolta, pellegrino, e notturni come allocco, assiolo, civetta e barbagianni.

A differenza di quanto accade nei grandi sistemi forestali, in questa piccola riserva, per le sue caratteristiche e per la densità delle specie, l’osservazione della fauna è relativamente agevole. Oltre alle specie più vistose di mammiferi e uccelli, è possibile osservare numerosi rettili quali le lucertole, campestre e muraiola, il ramarro, la vipera, il biacco e il saettone. Si tratta di specie favorite dalla presenza di rocce ben esposte, ove i rettili, animali a sangue freddo, possono agevolmente riscaldarsi.

Lungo il Torrente Strolla, e nei freschi impluvi, è possibile osservare numerosi anfibi come la rana italica, la rana agile ed il rospo comune. In questi ambienti nidifica un uccello localmente non comune, la ballerina gialla, la cui presenza, usualmente legata alle zone montane, indica la presenza di un microclima particolarmente fresco ed umido.

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